Antiparassitari naturali contro Pidocchi, Afidi e Moscerini Vari

Il macerato di ortiche, usato come ottimo antiparassitario, è un prodotto atossico, non è dannoso per le piante e gli uomini, e l’eccesso nel dosaggio non provoca danni.

Eccovi le dosi e l’uso: dal tabaccaio acquistate due sigari toscani, poi andate in un prato e raccogliete 1 kg di cime di ortiche tagliate a circa 20 cm. In un bidone d’acqua di circa 10 litri, mettete tutto a macerare: tabacco, ortiche 1/4 di tubetto di propoli liquida (che trovate in erboristeria). Lasciate macerare per 48 ore, quindi filtrate e usatelo puro sugli alberi. Spruzzato ogni 15 giorni è un’ottima prevenzione.

Altro sistema come repellente per insetti nocivi e parassiti e’ quello di usare piante, che con decotti o macerati offrono possibilità di prevenzione.

Fra le più efficaci si possono citare l’assenzio e il tanaceto (Artemisia absinthium e Chrysanthemum vulgare).

L’assenzio ha un caratteristico odore e col suo infuso ha un effetto repellente sugli insetti nocivi. L’irrorazione dell’infuso impedisce agli insetti di adagiarsi su rami, corteccia e terreno. L’assenzio rappresenta quindi un “disturbo” lieve perché non uccide nulla, la sua azione è simile del tutto a quella del tanaceto. La preparazione del decotto è semplice: si raccolgono foglie sino ad averne 50 grammi e s’immergono in acqua. Si fa bollire per qualche minuto e poi si lascia riposare. Dopo alcune ore, si filtra il decotto e lo si aggiunge a 10 litri d’acqua. La sostanza così ottenuta può già essere utilizzata con uno spruzzatore che la nebulizzi sulle piante da proteggere. A volte per eliminare gli afidi dalle foglie basta anche un’energica doccia sulle foglie invase ma se si vuole agire più a fondo serviranno un paio di trattamenti di macerato di ortica ( 100 gr. di ortica x litro d’acqua x 48 ore).

FORMICHE E ALTRI INSETTI ARRAMPICATORI

Un sistema per tenere lontani questi insetti indesiderati è quello di far ricorso ai lupini. Si acquistano freschi (se non si trovano freschi, si usano quelli secchi dopo averli fatti rinvenire nell’acqua), si frantumano e se ne sfrega la polpa sul tronco e sui rami. Si possono anche ridurre in poltiglia e applicarla sui tronchi, sui rami e specialmente sul bordo dei vasi.

Un altro sistema e’ quello di usare i fondi di caffè, cenere, foglie di pomodoro, piante di tagete e di menta o meglio ancora, perché di facile reperimento e applicazione, sale da cucina, intorno ai vasi da difendere.

Anche i chiodi di garofano sono validi contro le formiche basta piantarli in un limone verde fino a ricoprirlo per poi appenderlo vicino agli alberi.

Altro sistema e’ quello di poggiare il vaso del bonsai su dei sassi posti in uno strato di acqua tanto da sfiorare con il vaso il pelo dell’acqua.

BRUCHI

In caso di infestazione modesta rimuoverli manualmente e zappettare superficialmente la terra per togliere le larve. In casi di infestazione più massiva un buon trattamento con piretro naturale (Radice di Chrysanthemum cineraria) 25 gr. x 100 ml d’acqua. Il piretro si può trovare presso le erboristerie.

COCCINIGLIE

Si possono levare manualmente con uno stuzzicadenti o un pennellino rigido oppure lavando le parti attaccate con una mistura composta da 10 litri d’acqua,100 ml. di alcool denaturato, 25 gr. di sapone di marsiglia in scaglie. Anche per le cocciniglie utile e’ l’uso dei chiodi di garofano piantati nel limone.

OIDIO (mal bianco)

Un rimedio classico è un decotto di equiseto (detto anche coda cavallina) 10 litri d’acqua, 150 gr. di pianta secca o 1 kg di pianta fresca.

CARBONI E RUGGINI

A scopo preventivo trattare come l’Oidio.

MARCIUME RADICALE

Anche in questo caso è meglio agire preventivamente disinfettando con lavaggio in acqua bollente vasi riutilizzati e assicurare un buon drenaggio al terreno.

DISINFETTANTE O STERILIZZANTE

Il Timo è un ottimo germicida, sia che si debba intervenire su piante, sia su attrezzi o serre. Si può acquistare per poco, e si rispetta l’ambiente.

RAGNETTI (ROSSI E GIALLI)

Lavare e nebulizzare spesso le foglie (specie nel bordo inferiore) oppure usare di nuovo il macerato d’ortica o piretro in soluzione.

Un altro sistema contro il ragnetto rosso terrore dei bonsaisti è il seguente:

Ingredienti:

  • 2 litri di acqua distillata
  • 1 litro di alcool (non etilico)
  • 1/2 litro di alcool etilico
  • 3 dadi di lievito di birra 75 gr.(quello che si usa per pane e pizza)
  • 30 gocce di propoli.

Aggiungere la propoli all’alcool e agitare: aggiungere a questo punto il lievito di birra e agitare molto forte. Passare al setaccio e aggiungere l’acqua. Conservare al buio. Si otterrà un prodotto da diluire con 15 litri di acqua normale. Lasciare riposare per 5 ore, quindi travasare con un mestolo senza agitare il liquido, lasciando gli ultimi 3 litri che si butteranno via.

L’equiseto (Equisetum arvense) si distingue per la sua proprietà di contenere un’alta percentuale di silice e per l’eccezionale capacità’ di combattere invasioni micotiche. E’ molto importante che si tratti di equiseto arvense e non di altre Equisetacee. Da maggio ad autunno inoltrato, nei campi, nei cigli dei fossi, nei prati e in zone trascurate e umide si possono incontrare, simili a piccoli abeti, gli equiseti. Le radici sono rigogliose, tanto che la loro espansione può rendere questa pianta una noiosa erba infestante. Prima dello sviluppo dei germogli verdi fra marzo e aprile, l’equiseto butta pallidi germogli rosso-bruni alti 20 cm dai quali cadono moltissime spore fini come polvere. L’alto contenuto di silice e di sali di acido solforico è certamente la ragione per cui questa pianta può essere considerata come rimedio preventivo contro tutte le infestazioni micotiche. l’equiseto va raccolto prima di agosto, gli apici dei rametti crescono finché il colore rimane verde. Nella tarda estate, quando le esili foglie raggiungono la maturazione, contengono la massima concentrazione di silice.

Un tempo, con questa pianta si otteneva un liquido che era utilizzato per la pulizia di stoviglie e oggetti di stagno (da ciò il nome di erba di stagno).

Per ottenere il decotto utile al nostro scopo, cioè per disinfestazioni, bisogna ridurre in polvere l’equiseto che deve essere fatto bollire per 30 minuti a fiamma bassa in 5 litri d’acqua. Il decotto viene versato dalla pentola in una tinozza e diluito con acqua distillata nella proporzione di cinque parti di acqua e una di decotto, mescolando più volte nei giorni successivi ed evitando che l’eccessiva evaporazione riduca il volume del liquido. Col tempo, il liquido assume un aspetto un po’ denso ed è in questo stadio che la sua efficacia è utile per l’irrorazione sul terreno, sulle cortecce e sulle foglie.

Per l’utilizzo, il periodo più favorevole è quello che va da febbraio all’inizio di maggio, quindi da metà luglio a metà agosto un secondo trattamento e infine un terzo fra ottobre e novembre.

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