La reazione del terreno

La soluzione circolante e il suo pH

L’acqua piovana o irrigua che circola nel terreno si mischia a particelle del suolo che chiamiamo sali minerali, presenti nel terreno stesso o aggiunti con le concimazioni. Parte di questi sali viene trattenuta dalle argille presenti nel terreno (potere assorbente), altri si disciolgono nell’acqua (soluzione circolante) arrivando così fino alle radici delle piante.

Il pH del terreno dipende dalla quantità di ioni OH o H presenti nella soluzione circolante: con più ioni OH la reazione è basica o alcalina, con più ioni H è acida. Se ioni OH e H si equivalgono la reazione è neutra.

Il rapporto tra ioni OH e H viene misurato con una scala di valori che va da O a 14: l’acidità va da O a 6,9, la massima è O e la minima 6,9; il 7 indica la neutralità (ossia la parità tra ioni OH e H); l’alcalinità va da 7,1 a 14, il massimo è 14 e il minimo 7,1.

  • Terreno fortemente acido pH 4
  • Terreno acido pH 5
  • Terreno moderatamente acido pH 6
  • Terreno neutro pH 7
  • Terreno calcareo pH 8
  • Terreno fortemente calcareo pH 9

Un terreno con pH superiore a 7 viene detto alcalino. Viene definito acido un terreno con pH inferiore a 6,5. Terreni con valori di pH superiori a 8,5 o inferiori a 4,5 sono rari.

La reazione chimica ideale

La maggior parte delle più comuni piante da giardino sono indifferenti al tipo di terreno, ma gradisce terreni con reazione che oscillano da pH 6,5 a pH 7,2.

A prescindere da ciò abbiamo 3 categorie:

  1. quelle che tollerano o addirittura preferiscono terreni calcarei (o alcalini);
  2. quelle che non tollerano terreni calcarei e vogliono terreni acidi;
  3. quelle che prosperano sia in terreni acidi, sia in terreni calcarei.

Le piante che non tollerano terreni calcarei posso crescere soltanto in terreni acidi o neutri. Le più importanti tra queste sono i Rododendri, insieme ad altre piante come l’Azalea, la Kalmia, il Pieris, la Gaultheria, il Liquidambar, l’Erica, La Camelia, L’Andromeda, Il Quercus Ilex, La Kalmia e Il Lupino.

Le piante che amano terreni calcarei danno risultati meno buoni in terreni acidi a neutri (per esempio le Rose).

Molti ortaggi crescono meglio in un terreno leggermente acido, con un pH di circa 6,5; invece, cavoli, fagioli, cipolle e asparagi crescono anche in terreni a pH 7.

La reazione del terreno

Quasi tutta la frutta richiede un terreno neutro o leggermente acido, mentre i fichi e l’uva sopportano una leggera alcalinità.

Ogni vegetale ha quindi particolari esigenze in fatto di pH. Ed è quindi molto importante riuscire a misurarne il valore prima di impiantare un giardino o di usare un substrato.

La conoscenza del grado di pH del terreno può essere utile inoltre nella cura di alcune malattie, quali la scabbia delle patate che tende ad attaccare in terreni ad alto contenuto di calce.

Misurazione del pH del terreno

Attenendoci ad una valutazione empirica, diremo che generalmente i terreni sabbiosi tendono all’acidità, mentre quelli argillosi e calcarei all’alcalinità.

La carenza di calce determina l’acidità del terreno. Se Il terreno è ricco di calce viene definito alcalino. Se manca di calce è detto acido.

Per conoscere il pH del proprio terreno si può mandare un campione del suolo a uno dei laboratori specializzati che offrono questo servizio di analisi, ma esistono in commercio i prodotti necessari per eseguire un Controllo approssimativo.

Prelevare piccoli campioni in punti diversi del giardino e immergerli nella soluzione fornita insieme all’attrezzatura. Lasciar depositare le particelle, quindi confrontare il colore del liquido con la scala cromatica inclusa nella confezione. Il valore di pH è indicato dall’intensità del colore assunto dalla soluzione nella provetta.

Il Controllo dovrà essere regolare, soprattutto quando si tenta di modificare una reazione anomala.

Uno dei più efficaci strumenti per misurare l’acidità del terreno è il Piaccametro Harvest, che è l’unico misuratore del pH dei terreno a lettura immediata: basta introdurlo nel terreno e leggere sul quadrante il valore in pH.

Le cartine reattive si usano solo quando è sufficiente stabilire molto approssimativamente il pH del terreno e sono particolarmente utili per saggi orientativi in campo.

Si opera direttamente sulla sospensione del terreno immergendovi la cartina imbevuta di liquido indicatore, si confronta poi il colore assunto dalla cartina con quello di una scala colorata appositamente stampata.

Un tipo di cartine è imbevuto uniformemente dei vari indicatori, in modo da registrare il cambiamento di colore nei singoli campi di pH dell’indicatore. L’approssimazione del saggio è di circa 0,2-0,3 pH.