Quale stile dare al tuo bonsai?

Gli stili di bonsai sono il risultato di secoli di studio e osservazione. Chi è abituato a osservare gli alberi in natura si sarà reso conto che hanno diverse forme di crescita a seconda della specie o della posizione. La natura è sempre stata esempio nella creazione dei bonsai.

Gli antichi maestri bonsai cinesi hanno cercato di imitare quelle forme. Anche se negli inizi erano abbastanza rudimentali, in Giappone poi sono state sviluppate poco a poco forme sempre più perfette di bonsai. Gli stili di bonsai che conosciamo oggi sono molto variati e ce ne sono per ogni gusto. Un bonsaista moderno ha solo l’imbarazzo della scelta.

Nella creazione di un’opera d’arte come il bonsai c’è sempre la porta aperta alla creatività e alla fantasia di ogni bonsaista!

ERETTO FORMALE (CHOKKAN)

stile eretto formaleTale stile (tra l’altro il più difficile da realizzare) si riferisce ad una pianta con tronco diritto che si assottiglia gradualmente man mano che si sale verso la cima. Si riferiscono a questo stile le piante che crescono in uno spazio aperto e in condizioni ottimali. Caratteristiche fondamentali in questo stile sono le posizioni dei rami e la loro simmetria, il primo ramo deve essere il più grande posto a destra o a sinistra della pianta e ad un terzo della sua altezza, il secondo ramo dovrà essere più piccolo e più corto del primo e generalmente è posto sul retro continuanto con le stesse caratteristiche fino alla cima. Le dimensioni del nebari (diametro alla base del tronco) determinano l’altezza dell’intera pianta, più precisamente l’altezza deve corrispondere a 8 volte la dimensione del nebari ed inoltre la larghezza della chioma non deve mai superare le dimensioni dell’altezza totale della pianta.

ERETTO INFORMALE (MOYOGI)

E’ lo stile più comune da riscontrarsi nel bonsai caratterizzato da un portamento eretto ma con movimenti del tronco che continua a decrescere formando conicità verso l’apice. Caratteristiche fondamentali di questo stile sono che l’apice deve cadere perpendicolarmente all’interno della base del tronco, e che i rami devono partire all’esterno delle curve del tronco. Per quanto riguarda la loro posizione questa è dettata generalmente dalle regole espresse per lo stile CHOKKAN.

INCLINATO (SHAKAN)

Stile che enfatizza le forze della natura, prima fra tutti quella del vento che soffiando piega appunto la pianta modellandola e inclinandola rispetto al suo asse naturale. Importanti risultano le radici che devono conferire forza e stabilità alla pianta; il tronco può essere sia dritto che curvo; la posizione del primo ramo può essere sia contrapposto al tronco che seguirne l’inclinazione creando maggiore dinamicità.


SEMICASCATA (HAN-KENGAI)

semicascataE’ uno stile che si riferisce a piante che crescono affiancate a delle rocce o a pareti che vengono cosi modellate dalla loro stessa ricerca della luce. Come principio fondamentale la linea del tronco ha un portamento prostrato con radici esposte che fungono da contrappeso visivo.


CASCATA (KENGAI)

stile cascataQuesto stile rappresenta piante che crescono su terreni impervi modellate dalle intemperie o addirittura da slavine e valanghe che le distruggono e che grazie alla loro forza riescono a sopravvivere rinascendo magari da un tronco completamente distrutto. Il tronco, in questo stile, ricade addirittura al di sotto del proprio vaso come nel caso precedente. Di fondamentale importanza è la forza espressa dalle radici che sta a significare come la pianta sia rimasta aggrappata alla roccia.


SCOPA ROVESCIATA (HOKIDACHI)

scopa rovesciaQuesto stle è quello che sposa la forma più classica dell’albero, quello che viene disegnato da un bambino al quale chiediamo di rappresentarci un albero. Le sue caratteristiche sono un tronco possente dal quale, ad un terzo della sua altezza, parte una chioma globosa. Stile adatto solo alle latifoglie e particolarmente ricercato per il fascino che evoca nella sua veste invernale.

LITTERATI (BUNJIN-JI)

Stile particolarmente apprezzato dagli intelletuali e aristocratici giapponesi del 1700, da qui il nome dei letterati. Esprime l’essenzialità, la raffinatezza e la sensibilità dell’artista. Nella sua creazione non esistono regole, ma ciò che deve riflettere è la vetustità e l’eleganza.


A CEPPAGLIA (KABUDACHI)

stile a cepagliaE’ lo stile che si ritrova in natura quando dallo stesso punto partono diversi tronchi che formano un unico albero, stile che si può riscontrare in diversi boschi per alcune piante che hanno tale propensione, o in seguito alla potatura drastica da parte dell’uomo. Caratteristica di questo stile deve essere la struttura triangolare della chioma.


A ZATTERA (IKADABUKI)

stile a zatteraQuesto stile si ritrova in natura quando una pianta cade a terra ma rimane in vita e si ha la trasformazione dei rami in tronchi come se fossero singole piante, mentre la parte della pianta adagiata a terra può emettere nuove radici.


BOSCHETTO (YOSE-UE)

stile boschettoQuesto stile crea l’effetto di un boschetto creato in numero dispari di piante, e comunque un numero superiore a cinque. L’effetto molto evocativo creato dall’insieme deve essere il pù reale possibile.


SU ROCCIA (ISHITSUKI)

stile su rocciaQuesto stile è l’unico creato dalla simbiosi di due elementi: la pianta e la roccia. Solitamente molto caratteristico, esprime la forza e la tenacia della pianta che pur di sopravvivere si abbarbica con le proprie radici sulla roccia fino a fondersi in un unico elemento. La diificoltà di questo stile sta nel rendere il tutto molto naturale. Se le radici della pianta vengono collocate direttamente in un vano della roccia e non nel vaso otterremo un ISHI-UE.


BATTUTO DAL VENTO (FUKI-NAGASHI)

battuto-dal-ventoQuesto stile ricorda per certi versi quello inclinato ma più esasperato anche nella posizione dei rami che vengono appunto modellati e scolpiti dal vento e dagli agenti atmosferici.

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