Rinvasare il bonsai

Il rinvaso è un procedimento estremamente importante dal punto di vista della coltivazione del bonsai.

In natura le piante affondano le radici nel terreno, creando sostegno per la pianta stessa e ricercando acqua ed elementi nutritivi. Tutto questo in un vaso, soprattuto se di piccole dimenzioni, difficilmente si realizza, succede infatti che le radici saturano lo spazio a loro disposizione, rendendo difficile sia l’annaffiature che le concimazioni, va da se che se vogliamo lasciare la pianta sullo stesso vaso o su un vaso di dimensioni simili, dobbiamo intervenire tagliando e riducendo appunto le radici.

Tale procedimento viene effettuato ogni volta che la pianta lo richieda e questo va in base al tipo di pianta (caducifoglia o conifera) in base all’età della pianta e in base alla sua maturità bonsaistica (le piante in formazione normalmente vengono rinvasate più frequentemente).

Nel rinvasare una pianta abbiamo la possibilità di controllare il suo apparato radicale, e di intervenire eliminando eventuali radici malate, spezzate, vecchie, e inefficenti, di ridurre radici fittonanti, troppo grosse o antiestetiche, favorendo così la crescita di quelle sottili e ricche di capillari.

Inoltre possiamo correggere, nel caso ce ne sia bisogno, la posizione del fronte e l’inclinazione della pianta rispetto al vaso, allargare le radici del colletto per migliorare il nebari e cambiare il vaso se poco adatto alla pianta, sostituendolo con uno che per dimensioni, forma e colore si armonizzi di più con la pianta.

Il rinvaso viene fatto generalmente quando la pianta si trova nello stato di dormienza invernale, o ancora meglio all’inizio dell’attività vegetativa quando la pianta manifesta i primi segni di ripresa gonfiando le gemme.

Dal punto di vista pratico dobbiamo fornirci di tutti gli strumenti necessari per il rinvaso quindi di terriccio, di forbici per la potatura delle radici, di spatole, di reticelle da posizionare sui fori di drenaggio, di filo per ancorare la pianta al vaso, di uno spruzzino e naturalmente del vaso.

Una volta tolta la pianta dal vaso liberiamo lentamente le radici dal vecchio terriccio avendo cura di non rovinarle, dopo averle districate iniziamo la potatura eliminando come descritto precedentemente le radici superflue. Finita la potatura conviene bagniare le radici con uno spruzzino onde evitare che queste disidratino. Prepariamo il vaso applicando le reticelle e dopo aver messo un po di terriccio sul fondo, procediamo al posizionamento della pianta valutando bene il fronte scelto e la dovuta inclinazione, a questo punto ancoriamo la pianta al vaso attraverso un filo fatto passare precedentemente nei fori di drenaggio e ultimiamo il rinvaso aggiungendo terriccio fino a colmare quasi completamente il vaso, facendo in modo che il terriccio vada ad inserirsi tra gli interstizi delle radici senza lasciare sacche d’aria. Poniamo infine dello sfagno sopra il terriccio per mantenere umido il substrato, infine bagniamo bene la pianta, e la posizioniamo in un luogo fresco e al riparo dal sole per qualche giorno, affinchè superi al meglio lo stress subito e torni al più presto a vegetare.

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