SOS Zanzara: come difenderci

Le zanzare appartengono all’ordine dei ditteri (insetti che hanno due ali) e il loro ciclo vitale inizia nell’acqua. Le femmine sono caratterizzate dalla presenza di un pungiglione lungo ed esile adatto a perforare la pelle e a succhiare il sangue, i maschi hanno un pungiglione più corto e robusto adatto a succhiare la linfa dai vegetali. Il sangue succhiato dalle femmine sia all’uomo che agli animali serve per sviluppare le uova; la più importante conseguenza è la trasmissione tra persone o tra animali di microrganismi che possono causare anche malattie gravi. Quale è il loro ruolo negli equilibri ambientali non ci è dato saperlo. Sta di fatto che con l’arrivo della bella stagione ogni anno ricomincia il solito tormento, notti insonni, pruriti, gonfiori, irritazioni cutanee, rossori vari.

Le zanzare più fastidiose presenti sul territorio nazionale sono di due specie:

[caption id="attachment_207" align="alignleft" width="148"]Culex Pipiens Molestus (Zanzara Comune) Culex Pipiens Molestus (Zanzara Comune)[/caption] [caption id="attachment_208" align="alignleft" width="148"]Aedes Albopictus (Zanzara Tigre) Aedes Albopictus (Zanzara Tigre)[/caption]

Da cosa vengono attratte

Dall’anidrite carbonica emessa dal nostro respiro, e da quella emessa dalla traspirazione, dal calore del corpo, dai colori scuri, e non come molti pensano dalla luce (motivo per cui le classiche trappole elettriche al neon non funzionano nei loro confronti).

Dove vivono

Gli adulti li troviamo in giardino, in casa in ufficio invadono i nostri spazi creandoci non pochi problemi, numerose sono infatti le persone e soprattutto i bambini che devono ricorrere a cure mediche dopo le loro punture. Gli ambienti che preferiscono sono diversi a seconda della specie.

La zanzara comune infatti diviene attiva dopo il crepuscolo perchè mal sopporta le alte temperature, nascondendosi al riparo dal sole, tra i cespugli, in mezzo ai fili d’erba di un prato, nelle siepi o dietro mobilie varie durante il giorno, per attacarci di notte.

La zanzara tigre invece rimane attiva anche durante le ore del giorno l’importante che non stia a diretto contatto con il sole invadendo e molestandoci nei luoghi all’ombra.

La distinzione tra le due specie si evince anche dalle larve infatti mentre la zanzara comune depone gruppi di uova nell’acqua anche in fossati a lento scorrimento, la tigre le depone singolarmente sul bagnasciuga o in piccoli contenitori con poca acqua tanto che le sue uova possono restare all’asciutto anche per mesi senza essicarsi, per poi schiudersi quando verranno da essa raggiunte.

Le larve nascono e si trasformano nell’elemento acquatico le troviamo infatti negli specchi d’acqua, nei sottovasi, nei tombini, nei bidoni all’aperto nei copertoni abbandonati, nelle cavità degli alberi ecc. L’eliminazione di ogni zona di ristagno anche minima è un accorgimento fondamentale, per interrompere il ciclo produttivo delle zanzare e quindi la loro proliferazione, che richiede il contributo da parte di tutti.

Il ciclo biologico

Ciclo vitale zanzaraLa femmina dopo essersi accoppiata si nutre con del sangue umano o animale, dopo di che cerca appunto uno specchio d’acqua dove deporre le uova che vanno da 100 a 300 unità a seconda della specie, da esse sempre nell’acqua prenderanno vita le larve che dopo varie metamorfosi si trasformeranno in pupe ed infine in adulti pronti a ricreare il ciclo, questa trasformazione avviene in media a seconda delle temperature dai sette ai quindici giorni e una femmina adulta è in grado di fare dalle dieci alle dodici deposizioni. Arrivando cosi all’autunno, lo svernamento avviane sia sottoforma di uova che di adulto ovviamente al riparo del rigido inverno.

I loro nemici naturali sono: i rospi, le rondini, i pipistrelli, le cinciallegre, e pesci come le gambusie minuscoli pesciolini che vivono nel nord america ma che vengono utilizzati in tutto il mondo per bonificare gli specchi d’acqua.

La lotta nei confronti di questo insetto deve avvenire quindi su più fronti, sia nello stato larvale che ne contiene la schiusa trattando i siti dove la zanzara va a riprodursi (decisamente la più importante e la meno invasiva nei confronti dell’ambiente), sia allo stato di insetto adulto nei luoghi dove le zanzare si riposano siepi alberi, prati.

La lotta larvale deve avvenire prima di tutti nella prevenzione, eliminando quei focolai atti ad aumentarne la riproduzione pneumatici abbandonati, serbatoi, bidoni, lattine, vanno eliminati dall’ambiente sottraendo siti atti alla diffusione delle larve, eliminando l’acqua dai sottovasi o abbeveratoi utilizzati per dissetare gli animali almeno ogni tre quatttro giorni, tenere il prato ben rasato, eliminare la vegetazione del giardino in eccesso, introdurre pesci come appunto le gambusie in laghetti e fontane, trattare i pozzetti e i tombini con insetticidi a basso impatto ambientale quali chitino inibitori che bloccano cioè la chitina sostanza fondamentale per la metamorfosi da larva ad adulto senza risultare dannosi per l’ambiente. Altro sistema naturale che vale solo pero per piccoli recipienti come i sottovasi è quello di inserire un filo o un pezzetto di rame nell’acqua che grazie all’ossidazione inibisce la schiusa delle uova effetto pero poco durevole perchè già la sporcizia che finisce sul fondo e quindi anche sopra al rame ne diminuisce , fino a renderne nulla l’efficacia.

Lotta adulticida: evitare di scacciare rondini o pipistrelli dalle nostre abitazioni dove vengono a nidificare le prime e a riposarsi i secondi (capaci di nutrirsi anche di 400 zanzare per notte), evitare di uccidere rospi, anfibi o rettili utili, trattare infine (solo se necessario, con insetticidi, ricordandosi che la loro efficacia e limitata nel tempo considerando la mobilità e il ciclo vitale dell’insetto, e che non esistono insetticidi selettivi sulle zanzare), siepi prati e alberi ornamentali (mai in presenza di fiori) a meno di due metri di altezza, in quanto le zanzare si spostano facendo brevi voli di alcuni metri e volando basse alzandosi solo per superare recinzioni o barriere. Utilizzare repellenti a base di olii essenziali, accendere zampironi candele e fiaccole alla citronella, che risultano repellenti nei confronti degli insetti, va benissimo ma ricordiamoci sempre che all’aria aperta la loro efficacia viene ridotta per effetto del vento.

Lotta in casa: utilizzare zanzariere per proteggersi dall’ingresso in casa usare possibilmente repellenti naturali, fornelletti per allontanare o eliminare gli insetti molesti.

Protezione per il corpo: indossare abiti quanto più coprenti possibili, evitare l’uso di cosmetici, profumi e lacche. Utilizzare lozioni pomate repellenti per evitare le punture, e in caso di punture disinfettare la zona punta, applicare compresse fredde per rallentare l’assorbimento del veleno e alleviare il dolore, NON APPLICARE IN NESSUN CASO AMMONIACA POTREBBE DARE SOLLIEVO SUL MOMENTO MA RISULTARE IRRITANTE SUCCESSIVAMENTE. In caso che le punture formino grossi e dolorosi gonfiori si consiglia di consultare il medico.

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