Propagazione

Come nasce una pianta?

La risposta e banalissima, ovviamente da un seme, il seme infatti è la parte nel mondo vegetale deputato alla riproduzione della specie, ad assicurarne quindi la perpetuazione.

L’uomo ha però individuato nel corso dei secoli altri metodi, di propagazione delle specie vegetali diverse dalla semina.

Osservando con attenzione quello che succedeva in natura, polloni che radicavano vicino a piante adulte, alberi che cadendo emettevano nuove radici sul punto di appoggio con il terreno, cosi come ramoscelli che toccavano il terreno. Riproducendo quanto osservato in natura, tra successi e fallimenti, poi grazie ai progressi in campo di studi sulla fisiologia delle piante si è arrivati a individuare e a realizzare diversi modi per produrre nuove piante.

Grazie a quanto detto fin qui, possiamo definire che le tecniche di propagazione delle piante si dividono in due tipologie:

  • riproduzione quando abbiamo la produzione di piante da seme e quindi da fecondazione di fiore (produzione gamica)
  • moltiplicazione (riproduzione agamica) con tutti gli altri metodi individuati appunto dall’uomo.

L’uomo ricorre sempre più alla moltiplicazione delle piante per diversi motivi, soprattutto in alcuni settori, il motivo principale riguarda la necessità di avere piante identiche, la riproduzione da seme infatti non ci garantisce questo risultato, anche nell’impollinazione di piante autofertili (munite di fiori maschili e femminili), dove avviene quindi l’autoimpollinazione, abbiamo un rimescolamento dei geni nella formazione del seme, tanto da avere come risultato che le piante prodotte, potrebbero avere caratteriste (anche se di poco) diverse dalla pianta che ha prodotto i semi stessi.

Tanto che la riproduzione da seme, effetuata in modo controllato, scegliendo dei soggetti con caratteristiche particolari, e attraverso magari diverse impollinazioni anche multiple nel corso degli anni, viene perseguita perchè solo attraverso queste operazione possiamo selezionare piante che in natura non esistono, che assommano in un sola, diverse caratteristiche di diverse piante.

Come abbiamo detto in precedenza invece con il termine moltiplicazione intendiamo la produzione di piante utilizzando mezzi diversi rispetto al seme.

Con questo metodo utilizziamo parti di piante, possiamo infatti utilizzare polloni (nuovi germogli che dipartono dal fusto interrato o da radici), talee (porzione di ramo, germoglio o foglia), margotta (permettere la radicazione aerea delle radici a un parte della pianta) innesto (inserire in una pianta un ramo o porzione di esso di un’altra pianta che abbia però affinità con essa), ed infine la riproduzione in vitro (utilizzando un piccola porzione di tessuto vegetale) detta anche micropropagazione.

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